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Il pinball è nato durante gli anni trenta negli USA, aveva funzionamento completamente meccanico, e la pallina veniva lanciata a mano sul tabellone inclinato, il quale conteneva alcuni buchi, ed a seconda di dove si riusciva ad inserirla si guadagnavano diversi punti.
Una delle prime modifiche che vennero apportate al flipper fu l’inserimento di luci sul tabellone, così da abbellirlo, mentre successivamente furono inserite le alette (flipper), che consentivano di respingere e direzionare la biglia.
Grazie all’inserimento dei flipper il gioco del pinball ebbe una notevole evoluzione, guadagnando notorietà e diffondendosi velocemente.
Azionare un pinball richiedeva l’inserimento di una moneta, in Italia durante gli anni sessanta, fu introdotta una legge mirata a proibire il gioco d’azzardo, con la quale veniva proibita qualsiasi tipo di vincita ai giochi automatici, e non era possibile neanche ripetere una partita.
A causa di tale legge i flipper in Italia dovevano avere una struttura diversa rispetto a quelli diffusi nel resto del mondo, questo comportò la nascita di produttori italiani.
Un nuovo salto di qualità il gioco del flipper lo ebbe negli anni settanta quando furono introdotti congegni elettromeccanici in parte controllati dalle prime schede elettroniche.
Oggi i flipper sono controllati da CPU, ma i meccanismi sono rimasti elettromeccanici, sono ancora presenti anche relè e le lampadine che mantengono vivo il fascino di questo gioco automatico.